Manifesto per la salute dei bambini e dei ragazzi


Una societa' sana e' una comunita' in cui le sue giovani vite sono rispettate, accudite, salvaguardate, istruite, preparate ad affrontare il futuro. Una comunita' che non ha a cuore i propri bambini e i propri ragazzi non ha a cuore se' stessa.
Il nostro Paese ha fatto passi importanti durante lo scorso secolo nella promozione e nella tutela della salute dei bambini e degli adolescenti.

Lo sviluppo delle conoscenze e degli investimenti in campo pediatrico ha contribuito in misura determinante all'abbattimento della mortalita' infantile che e' passata dal 20 per cento degli inizi del '900 a meno del 5 per mille degli inizi di questo secolo. La promozione delle vaccinazioni, l'impiego degli antibiotici e di tutte le innovazioni terapeutiche hanno cosi' portato alla totale scomparsa o a un drastico ridimensionamento nel nostro Paese di molte malattie infettive come il vaiolo, la poliomielite, il tetano, la difterite, la tubercolosi.

La creazione delle reti oncologiche assistenziali consente oggi di guarire piu' dell'80% dei bambini affetti da leucemia, che fino a pochi decenni or sono li condannava a morte certa.

Giovani vite colpite da malattie genetiche un tempo rapidamente fatali o invalidanti come fibrosi cistica, cardiopatie congenite o disabilita' possono oggi diventare adulte con una qualita' di vita sempre piu' soddisfacente. Non abbiamo ancora gli strumenti e le armi per guarirle ma si possono curare.

Il progresso della scienza pediatrica e neonatale ci consente di assicurare un futuro a bambini venuti al mondo molto in anticipo rispetto al normale tempo di gestazione nel ventre materno, ma con una straordinaria voglia di vivere.

Molta strada e' stata fatta anche nel campo di quella dimensione del malessere di un bambino o di un ragazzo che investe la salute della loro mente, della loro affettivita', le loro dipendenze, i comportamenti a rischio, il loro apprendimento e la qualita' della loro relazione con il mondo degli adulti. Depressione, anoressia, bulimia, autismo, traumi legati ad abusi e violenze sono scenari che mai vorremmo pensare collegate alla vita di un bambino o di un ragazzo ma che rappresentano una realta' esistente ed evidente contro la quale il lavoro di rete dall'ambito clinico a quello sociale e' l'unica risposta efficace.

Oggi l'Italia e' chiamata a una nuova sfida: i mutamenti sempre piu' rapidi della nostra societa' e delle sue caratteristiche demografiche, l'evoluzione delle stesse malattie, i rapidi progressi della biomedicina, pongono il bambino e la sua famiglia di fronte ad opportunita' di salute e a rischi di malattia che la componente medica da sola non puo' piu' aiutare a cogliere o a superare senza il concorso di tutte le forze sociali.

Il crollo della natalita' (oggi una donna fertile ha mediamente in Italia 1.2 figli contro i 5.8 dell'Africa e i 2 del Nord America) e il numero crescente di bambini immigrati che rappresentano ormai l'11% dei nuovi nati nel nostro Paese, pongono nuove domande a cui e' urgente dare risposte univoche.

Siamo un'Italia che invecchia e che pertanto deve dedicare maggiore attenzione ai suoi anziani, ma sarebbe miope e imperdonabile se per fare questo sottraessimo attenzione e risorse al futuro dei nostri figli.

Le azioni preventive, diagnostiche e terapeutiche in eta' evolutiva sono una premessa indispensabile della salute in eta' adulta e molte malattie dell'adulto possono essere prevenute durante l'infanzia o l'adolescenza: obesita', malattie cardiovascolari. Lo stesso tumore del carcinoma dell'utero puo' essere prevenuto efficacemente soltanto se vacciniamo le bambine. Nel nostro Paese questi interventi preventivi sono facilitati dall'esistenza dei Pediatri di Famiglia presenti su tutto il territorio nazionale.

Per far fronte alle necessita' di salute fisica, psichica e sociale di questi bambini, ragazzi e giovani adulti e' necessario non soltanto porre mano a un profondo rimodellamento di tutto il nostro sistema assistenziale ma e' altrettanto necessario creare una forte rete sociale di sostegno che li aiuti, con le loro famiglie, ad affrontare la malattia e le sue conseguenze sulla qualita' di vita.

E' indispensabile che la societa' nel suo insieme si mobiliti per assicurare ai bambini malati - in questo quadro sociale profondamente mutato - reti di sostegno in grado di affiancare e di sostenere quelli con handicap e con malattie croniche, soprattutto quando il contesto familiare e' maggiormente in difficolta' come accade nelle famiglie immigrate, con un solo genitore o, spesso, in cui entrambi i genitori lavorano.

Purtroppo, rispondere a queste nuove opportunita' e domande di salute e' assai piu' complesso che nel passato.

Non possiamo perdere tempo. Per aiutare la pediatria italiana ad affrontare le nuove sfide e le nuove opportunita' di salute e' necessario che la formazione universitaria dei medici e dei professionisti risponda ai profondi mutamenti nei bisogni di salute del bambino del nuovo millennio con una radicale riorganizzazione della formazione accademica e specialistica, della rete assistenziale pediatrica ospedaliera e territoriale, promuovendo anche investimenti per la salute dei bambini che sono in realta' investimenti sul futuro del nostro Paese.

Siamo medici, professionisti sanitari, genitori, uomini e donne, decisi a preparare il futuro affinche' garantisca con equita' tutti i bambini. Lo dice la Costituzione, lo dice la missione dei Pediatri, lo dicono all'unisono le nostre convinzioni etiche e i nostri cuori.


Prof. Alberto G. Ugazio
Direttore del Dipartimento di Medicina Pediatrica dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu'

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