STOP AL CYBERBULLISMO – UNA LEGGE PER CAROLINA PICCHIO

  • by: Sara S
  • recipient: presidente della camera, Laura Boldrini

Le parole fanno piu' male delle botte scrisse nella sua lettera Carolina Picchio prima di farla finita, nel gennaio del 2013. Carolina aveva appena 14 anni.

La ragazza, durante una festa, era stata drogata e aveva subito molestie da parte di un gruppo di amici. L’abuso fu filmato e diffuso sul web, scatenando pesanti offese rivolte alla giovane: piu' di 2600 messaggi in 24 ore. Carolina, sopraffatta da questa lapidazione mediatica, decise di togliersi la vita.

Nello scorso anno i minori vittima di bullismo sono aumentati del 8%: non si puo' lasciare che i numeri continuino a aumentare!
Vogliamo subito una legge contro i reati di cyberbullismo tra i minori, in onore di Carolina e per tutti i ragazzi vittime di questi affronti.

Da quando Carolina non c'e' più il padre, Paolo Picchio, ha intrapreso una lunga e costante battaglia istituzionale contro il cyberbullismo tra i minori.
Anche un'ex insegnante di Carolina, Elena Ferrara, si e' sentita in dovere di lottare in prima persona per questa causa. Una volta diventata senatrice della Repubblica si e' impegnata nella stesura di un disegno di legge a tutela dei minori, una proposta nata in Commissione diritti umani e approvata all'unanimità nel maggio 2015.

Il ddl Ferrara prevede:
la possibilità per i minorenni di denunciare abusi sulle piattaforme web senza dover passare dai genitori, inoltrando un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi contenuto e dato del minore vittima.
un'educazione continua nelle scuole contro bullismo e discriminazioni
lo stanziamento di idonee risorse alla formazione di personale specializzato a seguire i progetti.

Tutto lasciava immaginare che la Camera, proprio a fronte del sostegno unanime e al verificarsi sempre più frequente di episodi simili, avrebbe proceduto velocemente.
Invece si e' pensato di estendere il provvedimento agli adulti, applicando un approccio sanzionatorio rispetto all’iniziale impianto educativo. E così il percorso di approvazione della legge e' stato rallentato.
A fine gennaio 2017 il Senato, in terza lettura e' tornato allo spirito originario, approvando ancora all'unanimità il ddl Ferrara. Ma adesso e' ancora tutto bloccato. Perche'?

Non lasciamo che la memoria di Carolina sia tradita dalle istituzioni italiane.
Non lasciamo che altri giovani cadano nella trappola del cyberbullismo.

Con questa petizione chiediamo al presidente della camera, Laura Boldrini, di accelerare il processo di approvazione di questa legge contro i reati di cyberbullismo, che prevede misure di prevenzione e un approccio educativo, invece che punitivo.

Se anche tu sei con noi, firma questa petizione.
Ci aiuterai cosi' a proteggere le tante Caroline d'Italia.

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