Siena, via libera alla mattanza delle volpi.

Salvare le volpi da una barbara crudeltà, inutile sotto ogni aspetto, Profondamente diseducativa e dannosa per l'ambiente che già impoverito, soffrirà vieppiù per questa caccia disumana. Questo è l'articolo postato da Suoni Ribelli da cui la richiesta d'aiuto per fermare questa distruzione:

Siena, via libera alla mattanza delle volpi. Fin dentro la tana
Dal primo aprile comincerà a Siena (città che darebbe già in abbondanza, sul tema animali, con il terribile Palio annuale) la “caccia alla volpe in tana”. Una pratica barbara che va a sovrapporsi alla crudeltà della caccia e che ha messo sul piede di guerra tulle le associazioni animaliste, sopratutto del senese. Se non si interverrà per tempo a finire sbranati o impallinati saranno centinaia di esemplari adulti e cuccioli, sorpresi indifesi nel posto dove si sentono più al sicuro. In questa nostra società il rispetto della natura e della vita di altri esseri viventi pare sempre più simile a una concessione, data in via eccezionale, soltanto a fronte di qualcosa in cambio.

Questa è solo l’ultima di una serie di proroghe che vanno avanti dal 2007 con modalità stabilite in accordo con l’Istituto Superiore Protezione Ambiente, ente scientifico per la gestione faunistica, e che prende il nome di “attività di controllo”. Insomma, mentre la caccia vera e propria è stabilita attraverso il calendario venatorio e circoscritta a precisi periodi dell’anno, le cosiddette attività di controllo vengono decise al di fuori di questi, motivati da: sovrappopolazione, danni all’agricoltura o alla fauna selvatica, rischio sociale. La Lega Italiana dei Diritti dell’Animale (LIDA) però non ci sta e promette battaglia perché di fatto la verità è che in un modo o nell’altro durante quasi tutti i 365 giorni dell’anno si può trovare un escamotage per continuare a perseguitare gli animali selvatici.

Questa volta è il turno della volpe, un animale schivo e inoffensivo che talvolta viene in contrasto con l’uomo durante la ricerca di cibo. Per lei infatti non c’è differenza tra un coniglio selvatico e uno domestico destinato a finire nel piatto dell’uomo e per questo motivo ragiona per opportunità, cacciando dove più conviene, spinta tra l’altro dal depauperamento di boschi e di luoghi incontaminati dove poter vivere da volpe. La sua fine sarà atroce se l’Ufficio Risorse Faunistiche della Provincia di Siena non farà un passo indietro: intere mute di cani da caccia scaveranno nelle tane per infilarvisi e trascinare via o sbranare i cuccioli con i loro genitori mentre ai fortunati fuggiaschi sarà riservato il fucile, appena usciti allo scoperto. Noi ci chiediamo dove sia la civiltà di una società che ancora ragiona per abbattimento, uccisione, selezione della fauna selvatica, sopratutto quando a monte non riesce a controllare se stessa e l’immane danno al Pianeta che sta provocando.



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