Invito al Papa per rivolgere a tutti i credenti un appello contro la strage degli agnelli a Pasqua

E' UNA BARBARIE ORMAI INUTILE ED UN OLTRAGGIO ALLA FESTA.

Beatissimo Padre,


Nell’omelia della Messa per l’ Inaugurazione del Suo Pontificato, Lei ha affermato che noi tutti dobbiamo essere “Custodi del Creato”. In quest’ottica, Santità, ogni uomo diventa responsabile davanti al Creatore delle Sue creature.


Ciò significa che nessun uomo si deve sentire proprietario di nessuna delle specie viventi e non. Infatti, compito  del custode, come quello del Buon Pastore è vegliare sulla vita di ciascuna creatura e non appropriarsene, come accade all’umanità da secoli ormai, che credendosi  non il custode, ma il padrone del Creato, non solo contravviene al patto stabilito con il Creatore, ma alla regola fondamentale derivante dalla custodia. In ogni codice etico e di diritto, infatti, il custode deve conservare il bene affidatogli con “la diligenza del buon padre di famiglia”. Così da decenni ormai, siamo costretti invece ad osservare la devastazione del pianeta e di tutte le specie, in nome del profitto e del consumo più sfrenato.


Un aspetto che più di tutti ci colpisce, e crediamo colpisca la sensibilità di ogni credente, compresa quella della Santità Vostra, è l’uccisione degli animali, per sfamarsi certo, ma anche e ancora per il barbaro uso di coprirsi con la loro pelle o peggio ancora, per utilizzarli come cavie nella esecrabile pratica della vivisezione.


Comprendiamo come ancora non sia possibile sostituire nell’alimentazione alcuni animali, che per alcuni Paesi poveri, costituiscono l’unica fonte di sostentamento. Ma nel nostro ricco Occidente, dove pietanze di diverso tipo sostituiscono benissimo l’apporto calorico della carne animale, crediamo sia solo barbarie cibarsi di creature innocenti e indifese, tra l’altro coscienti fino all’ultimo di ciò che sta per accadergli.


Soprattutto nelle Festività Pasquali, durante le quali è invalso l’uso di macellare agnellini per cibarsene, la terribile abitudine, ormai solo residuo di tradizioni ancestrali, che più nulla hanno a che fare con la celebrazione della Resurrezione del Cristo, apparendo anzi quasi una oltraggiosa parodia al Suo Amoroso Sacrificio, stride in maniera orribile con il significato profondo della Festa.


Per questo, Le chiediamo di rivolgere, in occasione delle prossime Festività Pasquali un appello a tutti i credenti perché evitino, almeno nel giorno della Pasqua di cibarsi della carne di un povero essere innocente.


Con deferenza.

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