Lotta alla fame nel mondo: l’Italia dia il buon esempio!

Sono quasi 800 milioni nel mondo le persone soffrono ancora la fame; fra loro, sono donne e bambini a pagare il prezzo più alto. È una situazione che non possiamo più tollerare.

Ai leader del G7, che si riuniranno il 26 e 27 maggio nel Vertice di Taormina, chiediamo interventi concreti e, soprattutto, un’assunzione di responsabilità nel garantire fondi adeguati per la lotta alla fame e alla povertà.

A partire dal Paese ospitante del Summit, l’Italia.

Chiediamo al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni di dare il buon esempio, annunciando lo stanziamento di risorse aggiuntive per la cooperazione allo sviluppo nei settori della sicurezza alimentare e nutrizionale e dell’agricoltura e sviluppo rurale, con un focus particolare sui Paesi più poveri dell’Africa Sub-Sahariana, dove la fame continua ad aumentare e colpisce addirittura 1 abitante su 4.

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Stimato Presidente Gentiloni,


 


La invitiamo a dare il buon esempio, cogliendo l’occasione del Vertice di Taormina per stanziare 150 milioni di euro aggiuntivi nella cooperazione per la sicurezza alimentare e nutrizionale nell’Africa Sub-Sahariana per i prossimi cinque anni. Chiediamo che l’impegno venga annunciato anche qualora dovesse mancare il consenso tra i Paesi per una iniziativa complessiva del G7.


Con l’occasione, il nostro Paese dovrebbe definire una roadmap per l’aumento dei fondi di cooperazione internazionale in questi settori, che preveda il raddoppio dell’attuale livello di risorse, arrivando a 500 milioni di dollari entro il 2025 e a un miliardo di dollari entro il 2030[1],  destinandone almeno il 50% per la lotta alla fame in Africa Sub-Sahariana.


Adesso è il momento!


 


[1] Nel 2009 la FAO stimava che per eliminare la fame entro il 2025 fossero necessari 120 miliardi di investimenti pubblici in agricoltura all’anno, di questi 44 miliardi sarebbe dovuti arrivare  dall’aiuto pubblico allo sviluppo. Nello studio condotto dalla ONG tedesca Welthungerhilfe in occasione del G7 di Schloss Elmau, si stimava sulla base della quota di PIL global dei paesi ad alto reddito, che l’Italia dovesse stanziare  2.04 miliardi di dollari all’anno per contribuire a questo obiettivo.  Alla luce dei livelli ben più bassi dell’APS settoriale e del suo trend di crescita estremamente lento, nonché delle contingenze di carattere economico e sociale di questi ultimi anni,  crediamo che  raddoppiare la quota annuale di aiuto pubblico destinata alla sicurezza alimentare e allo sviluppo agricolo entro il 2025, per raggiungere il miliardo di dollari entro il 2030 possa essere un impegno raggiungibile  dal nostro Paese. CFR. Josef Schmidhuber e Jelle Bruinsma, Investing towards a world free of hunger: lowering vulnerability and enhancing resilience, in: Adam Prakash (Editor): Safeguarding food security in volatile global markets, FAO, Roma, 2011. Welthungerhilfe e V.Friedrich-Ebert-Straße,  Enhancing Transparency in G7 ODA Spending on Food Security and Agriculture, op. cit.

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