DIGNITA' PER LA SCUOLA PUBBLICA, UNA PETIZIONE CONTRO L'AUTORITARISMO

Provoca sgomento la notizia, da più quotidiani locali riportata, della celebrazione di una messa all’interno e durante l’orario di lezione presso il Liceo Scientifico Salvemini.
Stando alle dichiarazioni della Dirigente Scolastica, tra le tante “Questa scuola, lo scriva pure, dopo quello che hanno combinato ha bisogno di una benedizione”, appare quanto mai urgente restituire dignità alle Istituzioni pubbliche, rivendicando la loro necessaria laicità.
Stando all’innata vocazione dei luoghi della formazione al valore dell’inclusività, risulta inopportuna la scelta di Tina Gesmundo di organizzare una simile iniziativa, che, coinvolgendo solo una parte della comunità studentesca, ha determinato una esclusione e discriminazione di fatto al suo interno.
Un Dirigente Scolastico deve come primo obiettivo di mandato avere cura delle diversità che popolano aule e corridoi delle scuole. L’educazione al confronto democratico si realizza attraverso la valorizzazione delle sensibilità e differenze, non utilizzando il despotismo e la rappresaglia come strumenti di prevaricazione.
Pur vigendo un clima di terrore all’interno della scuola, ci è stato segnalato un uso schizofrenico dell’altoparlante per la comunicazione diretta con le classi. Infatti, così come l’anno scorso dalle casse dell’impianto si udiva definire “fondamentalista islamico” uno dei rappresentanti di Istituto, in questi giorni è stata duramente attaccata l’Unione degli Studenti semplicemente perchè si è espressa contraria all’iniziativa in questione.
Per questi motivi, Zona Franka - Rete della Conoscenza Bari lancia una raccolta di firme cittadina, che coinvolga gli studenti medi, universitari e le loro famiglie, al fine di ottenere le dimissioni di una Dirigente che appare quanto mai inadeguata a rivestire tale ruolo.
Si tratta, inoltre, di un mesto ritorno per la Dirigente sulle pagine della cronaca locale. Infatti, già l’anno scorso si era resa nota per un atto di repressione violento ai danni di uno studente, durante la mobilitazione contro la “Buona Scuola”, giudicato illegittimo dall’ Ufficio Scolastico perché non rispettoso dello Statuto dei diritti degli Studenti e delle Studentesse.
L’esperienza del Salvemini affonda le sue radici nel terreno dell’autoritarismo reso fertile dell’impianto della Riforma della scuola, duramente contestata.
Il 9 ottobre riempiremo le strade di questa città contro ogni forma di contrazione degli spazi di democrazia e partecipazione.
Se l’esplicito intento della Buona Scuola è quello di investire i presidi di un forma assoluta di imperio, la risposta degli studenti e della cittadinanza sarà quella di una rivendicazione forte di strumenti di accesso ai luoghi decisionali per poter determinare le nostre esistenze e affrancarle da ogni sorta di ricatto.

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