Aumento degli ispettori tecnici dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro

  • av: Massimo Peca
  • mottagare: presidente@pec.governo.it,segrgabinetto@lavoro.gov.it,segreteriacapoispettorato@ispettorato.gov.it

L'annoso problema degli infortuni e delle malattie professionali nel nostro Paese continua ad essere sottovalutato e gestito durante le emergenze che periodicamente portano all'attenzione dell'opinione pubblica questo fenomeno sociale che ci vede ai vertici della graduatoria in rapporto al numero di occupati e delle ore lavorate, rispetto al altri Paesi.

La frammentazione della funzione di controllo, attribuisce all'Ispettorato nazionale del lavoro solo alcune materie o ambiti lavorativi esclusivi: ferrovie, cassoni ad aria compressa, lavori subacquei, radiazioni ionizzanti, tu­tela delle don­ne, dei minori, delle lavoratrici madri, delle categorie protette, rispetto delle direttive di mercato delle macchie e attrezzature, certificazione dei contratti di lavoro negli ambienti sospetti d'inquinamento o confinati, amianto, costruzioni edili (unico caso di competenza non esclusiva), inchieste amministrative o delegate dalle Procure della Repubblica sugli infortuni, commissioni tecniche per le materie esplodenti e aziende a rischio d'incidenti rilevanti.

Il patrimonio di conoscenze e di esperienza lavorativa che i circa 280 ispettori tecnici in servizio nell'INL, hanno accumulato negli anni, rischia di scomparire se non si attua un immediato aumento e ricambio di questi professionisti, che sono diventati assolutamente insufficienti per svolgere le funzioni ad essi demandate. I rapporti annuali sulla vigilanza svolta ne sono la testimonianza.

Una prima ed urgente soluzione è quella di assumere a tempo indeterminato un cospicuo numero di nuovi ispettori tecnici, magari provenienti dai Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (SPSAL) delle ASL, mediante la mobilità intercompartimentale prevista dall'articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Tale soluzione, rappresenta una scelta efficiente per lo Stato, rispetto ad un concorso pubblico che si rendesse necessario per completare il numero di posti vacanti.

Considerando il numero di Ispettorati territoriali del lavoro esistenti, si stima che siano necessari almeno altri 400 nuovi ispettori tecnici, per garantire un numero minimo e qualitativamente accettabile dei controlli di competenza, non svolti da altri organi di vigilanza, che, tra le altre dotazioni strumentali, possono disporre anche delle auto di servizio, al contrario degli ispettori dell'INL che devono muoversi con quelle personali.

Un'azione di garanzia, unitaria e coordinata, di cui i lavoratori e il Paese non possono fare a meno.

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