In Campania, un'area di 345.000 ettari è inserita tra i Siti di Interesse Nazionale.
Non si tratta di parchi o riserve da proteggere, ma terre da bonificare per l'altissima concentrazione di inquinanti presenti nel suolo.
Il fitorisanamento attraverso la coltivazione di canapa sativa è un procedimento già in atto in provincia di Taranto, curato da C.A.N.A.P.A. presso la masseria Fornaro.
Le radici della canapa mostrano un'elevata resistenza ai metalli pesanti, che gli conferisce la caratteristica di accumulatori di tali sostanze. Per questo la canapa è un candidato chiave per approcci di fitorisanamento, a bassissimo costo.
L'obiettivo è quello di spingere il Ministero dell'Ambiente e il Consiglio Regionale Campano, nella figura del suo presidente Vincenzo de Luca, ad impostare un piano di sperimentazione per la bonifica dei terreni contaminati attraverso la coltivazione della canapa industriale.
Non ho alcun collegamento alla causa, se non l'ardore che mi spinge a far ritornare la canapa al suo valore immenso.
